I sorrisi non fanno rumore: fare pace con la propria storia per poter ricominciare
Enrica Tesio è una scrittrice, copywriter e blogger torinese resa nota al pubblico grazie i suoi libri La verità, vi spiego sull’amore (Mondadori, 2015), Dodici ricordi e un segreto (Bompiani, 2017), Filastorta d’amore: rime fragili per donne resistenti (Giunti, 2021) e Tutta la stanchezza del mondo (Bompiani, 2022). Nei suoi libri, così come nel suo blog personale Tiasmo, le tematiche più trattate dall’autrice sono la maternità, l’amore, la famiglia e le fatiche quotidiane.

Nel suo ultimo libro I sorrisi non fanno rumore edito Bompiani continua a parlare di questi argomenti alternando un’ironia pungente ai momenti di riflessione profonda. In questo articolo proverò a raccontarvi di questa ultima pubblicazione.
La storia
Antonia, detta Toni, è una nota illustratrice di libri per bambini che ha creato Ottavia Meraviglia, la protagonista di una fortunata serie di libri che è riuscita a debuttare in televisione. Toni è anche una madre separata di una bambina di otto anni, Vittoria. Il suo rapporto con la maternità ha il sapore di una depressione postpartum non curata e, in effetti, si sente spesso sopraffatta dal ruolo genitoriale e non sembra riuscire a comunicare efficacemente con sua figlia.
Non dovrei dare nulla per scontato, dovrei essere concentrata come un dio, ragionare come un dio, esercitare l’amore in ogni momento, perché l’amore è esercizio di presenza. Il problema è che io la amo con tutta me stessa, ma la amo soprattutto in assenza.
È la stessa Toni a raccontarci di provare ansia fin dagli albori della gravidanza, tanto da ricevere l’appellativo di mélomamma dal suo ex marito, Cesare. Ci racconta anche spesso percepisce Vittoria come un semplice rumore di fondo della sua giornata da cui vorrebbe isolarsi. Toni, tra l’atro, non sembra aver superato il divorzio con Cesare e non riesce a gestire bene il fatto che lui adesso aspetti un figlio da un’altra donna (più giovane di lei).

Così quando, a dicembre, si ritrova in un Auditorium stracolmo di scolaresche e bambini per una presentazione dell’ultimo libro, in cui sarà anche in diretta social, Toni ha già raggiunto un apice di frustrazione tale da fargli pronunciare la frase del fattaccio: «Babbo Natale non esiste.»
Sarà questa la frase che metterà in moto tutta la storia.
Innanzitutto Toni andrà a rifugiarsi nella vecchia casa di famiglia per sfuggire ai bambini in lacrime in quell’Auditorium e alle madri che intanto hanno creato un collettivo per distruggere la sua carriera con lo slogan “Non permettiamo che distruggano i sogni dei nostri figli”.
Toni sente il bisogno di fermarsi dopo aver corso per una vita intera nel tentativo di farcela: trovare un grande amore, affrontare un lutto, concepire una figlia, avere una carriera di successo e accettare il suo divorzio. Ed è proprio a Natale che nella sua testa arriva il bisogno di dire la verità per costruire nuovi sogni.
Nell’isolamento casalingo conosceremo meglio la storia della sua famiglia, le cause del suo divorzio e i motivi che l’hanno spinta a pronunciare quella frase su Babbo Natale. Fortunatamente, però, non sarà davvero sola perché arriveranno delle anime in suo soccorso che sapranno farle fare pace con il suo passato e con se stessa, trovando una soluzione per il presente.
Considerazioni
Il racconto di Enrica Tesio arriva come un pugno in faccia perché, coerente come nel suo blog, non ha l’obiettivo di filtrare la narrazione bensì di sbatterti in faccia la realtà del mondo attuale.
Ci parla, innanzitutto, del senso di inadeguatezza di una madre che sente di comportarsi sempre in modo sbagliato e di non fare mai abbastanza per sua figlia. Complice anche il fatto di non essersi mai sentita valorizzata o considerata una “buona madre” dal proprio partner, che invece le dice che è esagerata. Così, ci fa riflettere anche sul bisogno di approvazione che ognuno di noi prova nella sua vita.
Ci racconta di coppie divorziate così prese dal senso di abbondono o dalla rabbia per un tradimento da dimenticarsi dell’esistenza dei propri figli. Situazioni in cui una madre sembra più attenta a ciò che può pensare la gente esterna alla famiglia piuttosto che a cosa può far bene davvero al bambino.
Genitori pronti ad immolare il proprio figlio sbattendolo sui social (senza consenso) come mascotte di un’azione civile poco rilevante per il diretto interessato stesso, solo per raggiungere un po’ di fama e notorietà. E in questo discorso Enrica cerca di riflettere anche sulla realtà fantoccia dei social e di come questi abbiamo irrimediabilmente cambiato le dinamiche familiari e sociali.
Scrive anche pagine dolorose che affrontano il tema del lutto e i diversi i modi in cui una famiglia affronta la perdita di un proprio caro, validando ogni singola modalità come altamente personale, e mette nero su bianco la difficoltà di far finire un matrimonio o cominciare una nuova storia d’amore dopo un divorzio.
Insomma, Enrica Tesio è riuscita a toccare tante tematiche molto importanti in poco meno di 200 pagine, senza essere approssimativa o superficiale. La sua scrittura è sincera, attuale, e riesce a coinvolgerti completamente nella storia facendoti empatizzare con la protagonista e i suoi dilemmi (che sono un po’ i dilemmi di tutte). Alla fine la storia ci insegna una verità eterna: si può andare avanti solo se si fa pace con il proprio passato.