A tu per tu con Capponi Editore
Capponi Editore è una realtà che ha l’obiettivo di diventare un punto di riferimento forte, credibile ed autorevole di un nuovo modo di pensare il nuovo e di ripensare ciò che c’è in modo innovativo.
Grazie ad autori che abbiano le capacità e la voglia di proporre idee innovative e proporsi come pensiero nuovo.

Ciao, presentati e raccontaci qual è il tuo ruolo nella Casa editrice
Sono Domenico Capponi, Amministratore della Capponi Editore srl; in sostanza sono il fondatore della casa editrice anche se, ad essere sincero, più che fondatore mi sento un viaggiatore, quindi diciamo che, prendendomi una licenza narrativa, posso dire che da diversi anni viaggio insieme ai miei compagni di viaggio dentro questo mare che è l’editoria italiana. Amo l’idea del viaggio perché porta con sé la dimensione della scoperta, della volontà di andare avanti, di non fermarsi di fronte all’incertezza che inevitabilmente ogni viaggio porta con sé e, di conseguenza, amo questo viaggio perché per definire le rotte spesso dobbiamo fare delle scelte.
Avere la capacità di orientarsi o meglio ancora di riorientarsi, cioè di cambiare spesso idea, non essere mentalmente rigidi ma flessibili, non chiusi ma aperti, non costruire muri ma cercare sempre varchi, spiragli attraverso cui far filtrare quel raggio di luce citato da L. Cohen.
Ci racconti la storia della casa editrice? Dove e quando è nata? Aneddoti? Da cosa/chi prende il nome la casa editrice?
La casa editrice nasce dalla mia passione per i libri, per la lettura, per gli autori che negli anni sono stati i miei amici più fidati. Ho vissuto grazie a loro tante vite, viaggiato in tanti mondi e scoperto tante sfaccettature dalla mia anima e ovviamente anche dell’animo umano. Io credo che se noi avessimo la consapevolezza di quanta ricchezza è custodita nei libri, di quanti amici abbiamo che hanno percorso strade che a noi magari fanno paura, allora magari troveremmo anche noi quel briciolo di enorme coraggio che ci vuole per essere noi stessi, per seguire il proprio talento o per lasciare a un amore di entrare nel nostro cuore anche se sappiamo già che soffriremo. L’Editore fa – o dovrebbe fare – lo stesso percorso del poeta, dell’amante, dell’artista: sceglie quasi sempre una pagina bianca e viaggia sempre con una penna o una matita. In fondo la mia scelta è stata questa: lasciare una professione avviata per fare l’Editore, in apparente contrasto con tutto il mondo sensato e già scritto che mi circondava.
Qual è l’idea che anima la vostra casa editrice?
Non c’è un’idea che anima, c’è un desiderio che sospinge, la voglia di sfidare ogni giorno quello che non conosciamo cercando in questa avventura persone che abbiano la nostra stessa passione o che siano in grado di lasciarsi contagiare da questa passione. In fondo cerchiamo autori entusiasti.
Quante persone fanno parte della vostra redazione?
Tutte quelle di cui abbiamo bisogno.
La vostra produzione si suddivide in collane? Qual è lo spirito che le anima e la loro identità?
Ogni libro che pubblichiamo è un percorso che accettiamo di fare, una sfida, un dialogo che apriamo con l’autore e con il potenziale pubblico. Questo è il libro per noi. Il fatto che poi sia dentro una collana o non ci sia al momento non è prioritario.
I social sono un mezzo importante per il vostro lavoro? Con quale scopo li utilizzate?
I social sono molto importanti per noi, ma in fondo oggi lo sono per la maggior parte delle professioni. Noi li utilizziamo molto, e devo dire con grandi soddisfazioni. Ci sono molto utili per promuovere i libri, per trovare nuovi autori, per stringere collaborazioni, per aprirci a nuovi lettori. Da tempo affianchiamo gli autori anche con un nostro ufficio stampa interno perché se è vero che i social sono molto importanti è altrettanto vero che gli stessi vanno gestiti con intelligenza, organizzazione e professionalità, ma anche con uno specifico linguaggio che non sempre gli autori riescono ad avere.
Come vengono scelti gli autori e i titoli che pubblicate?
Valutiamo molti titoli, siamo sempre alla ricerca di nuovi autori. La valutazione è molto personale, preferirei non svelarla. Certo posso dire che è importante mandare i testi ben fatti, allegare una breve sinossi dell’opera e una biografia. Internamente supportiamo gli autori anche con un team che può garantire un editing al testo.
Ci consigli tre libri imperdibili del vostro catalogo?
Non dire che non è il tuo paese, di Nnamdi Oguike; Ero l’amante di Rodin, di Annalisa Fabbri; La Dinamica Politica, di Laura Balestra.